Friday 19 November 2010

La spazzatura non dorme mai, neanche ad Orvieto

Caro Diario,
dopo la batosta che mi sono preso col fallimento dell’Agenzia Salvamondo avevo solennemente deciso di appendere al chiodo ogni idealismo e di non cacciarmi più in situazioni tipo battaglie contro i mulini a vento e cose simili, ma poi purtroppo mi è giunta voce di certe nefandezze inenarrabili che stanno succedendo proprio qui vicino (Orvieto e dintorni) e allora mi è ribollito il sangue nelle vene e ho fatto una deroga alla decisione presa.
In pratica sono venuto a sapere che a Orvieto non fanno la raccolta differenziata perché a Orvieto non sanno nemmeno cos'è la raccolta differenziata perché a Orvieto preferiscono mettere tutta la spazzatura che producono dentro un grande bucone scavato nelle vicinanze, più o meno come si fa con la polvere sotto il tappeto quando si vive in una casa con molta polvere e almeno un tappeto.
Ecco, immagino non sarà facile convincere gli orvietani di una cosa molto importante, e cioè che la miglior cosa da fare con la spazzatura è prima di tutto non produrla, ma nel caso sia proprio necessario produrla (e a Orvieto temo sia necessario come in ogni altro posto del mondo) almeno si può produrre separata a dovere: cioè vetro con vetro, plastica con plastica, pannolini con pannolini eccetera eccetera...
Perché sennò poi succedono cose da pazzi dal punto di vista ambientale, tipo che là sotto nel bucone pieno di rifiuti buttati a casaccio si forma una specie di intruglio brodazzoso di percolati omicidi mica da ridere che si fa beffe dei geologi e che s'infila dappertutto, specie dove non deve, ossia nelle falde acquifere.
Allora mi sono prestato molto volentieri alla causa degli Anti-Discarica e dei Pro-Differenziata.

Sunday 24 October 2010

Ci penso io!

Caro Diario,
mentre dormivo ho fatto un sogno pazzesco.
In pratica ho sognato che mi stufavo di essere uno che nella vita subisce sempre, allora decidevo che era venuto il momento di ribellarmi, ma non una cosa così, proprio una ribellione alla grande.
Infatti nel sogno mettevo in piedi nientemeno che un’Agenzia Salvamondo, cioè un’agenzia di servizi di nuovissima concezione che si occupa di cose tipo Fame nel Mondo, Guerre Civili, Sopraffazioni di Multinazionali ecc. ecc., ma non con l’idea di occuparsene e basta come già fanno molto bene quelli dell’Onu e della Fao, ma con l’idea di occuparsene per risolvere i problemi una volta per tutte e vivere felici e contenti su questo bellissimo pianeta che a guardarlo bene non è semplicemente un pianeta ma uno strepitoso Eden che ci invidiano in mezza Via Lattea.
Ammetto che all’inizio (i primi due giorni) mi ero montato la testa e mi sentivo come quegli eroi epici pieno di magnetismo animale che fanno battere forte il cuore della gente perché mi sembrava tutto possibile ed ero stra-sicuro di cambiare il corso delle cose e pure lo status quo, e appena si presentava un nuovo Problema Insolubile io partivo in quarta al grido di “Ci penso io!” (avevo pure fatto preparare delle magliette con scritto sopra “Ci penso io!”) e poi giravo a testa alta e davo del tu a degli eroi epicissimi tipo il Che e il Garibaldi e questi eroi epicissimi trovavano la cosa del tutto naturale.
Poi però qualcosa è andato storto e mi sa che c’ha messo lo zampino la Jella Nera, perché a un certo punto tutto ha cominciato a remare contro e ogni volta che c’era un nuovo Problema Insolubile io ci sbattevo il grugno molto forte e il Problema Insolubile non si faceva un graffio mentre io ormai avevo il muso come una polpetta cotta al sangue.
Sicché (nel sogno) alla fine ho dovuto farmi un bell’esame di coscienza e così poi mi sono messo il cuore in pace e addio sogni di gloria e pace nel mondo.
La verità è che non sono un Eroe Epico.
Non ho nemmeno un tallone d’Achille.
(Da sinistra a destra: Achille nel ruolo di Brad Pitt, Che Guevara nel ruolo di Benicio del Toro, Garibaldi nel ruolo di Giorgio Pasotti e Zibibì nel ruolo del Pennuto Sprovveduto.)

Thursday 22 July 2010

Zzzz

Caro Diario,
immagino che avrai qualche difficoltà a credermi, ma devi credermi quando ti dico che queste righe le sto scrivendo da sonnambulo, nel senso che io scrivo ma allo stesso tempo dormo.
Devi sapere che nei boschi dell'Alta Tuscia dove mi sono trasferito per meditare ho davvero trovato la Pace dei Sensi che cercavo e ovviamente insieme alla Pace dei Sensi si è fatta sotto anche una prodigiosa voglia di ronfare, per cui ho lasciato che il sonno mi cullasse senza fare resistenze e infatti mi sono addormentato ormai da un mesetto e se continua così credo che mi sveglierò nel 2012 o giù di lì, magari già dopo la Fine del Mondo.
Devi sapere, però, che mentre dormo non me ne sto con le mani in mano a pettinare le bambole e a girarmi i pollici, perché appena prima di andarmene a dormire a fine Giugno ho fatto in tempo a conoscere uno Sciamano che se ne stava a fare meditazione nello stesso bosco dove stavo io e questo Sciamano mi ha preso in simpatia e mi ha insegnato un sacco di cose tipo tecniche di viaggio sciamanico, e così adesso mentre dormo me ne vado in altre dimensioni e guardo un po' come se la cavano in questi altri posti che sembra che non ci siano e invece ci sono.
Allora mi guardo intorno e tengo sempre in mente che quando mi sarò risvegliato avrò comunque bisogno di un lavoro alla mia altezza, per cui appena trovo un lavoro adeguato in un'altra dimensione lo prendo e lo porto in questa, perché qui non c'è ma in effetti è qui che voglio vivere e lavorare.

(A sinistra: pratiche di sciamanesimo in Siberia. A destra: pratiche di meditazione equilibristica in Tuscia.)  

Saturday 26 June 2010

In cerca di Veltha, ma va bene anche Fufluns

Caro Diario,
finalmente sono arrivato dove volevo arrivare, ossia in Alta Tuscia.
Mi ha dato l'ispirazione il mio amico Alex perché lui è partito per il New Messico in cerca di molte risposte e di almeno un New Messìa mentre io ho scelto il ritiro spirituale nei boschi fra Acquapendente e Orvieto dove brancolano bande di boy-scout e ghenghe di cacciatori e dove si aggirano in cerca di pace alcuni animali in via di estensione tipo caprioli e cinghiali nonché svariati dèi etruschi.
Ecco, magari uno potrebbe chiedere: "Cosa vai cercando da caprioli e cinghiali quando potevi startene a Parma nel cuore della Civiltà Occidentale a curare le public relations che tirano l'acqua al tuo mulino?"
Oppure, qualcun altro potrebbe domandare: "Perché hai buttato alle ortiche i disagevoli agi della vita all-conforts per fare tipo l'eremita e parlare con gli elementi e con gli dèi etruschi più chiacchieroni?"
Be', ognuno può stupirsi e meravigliarsi e fare "Ooooh" quanto vuole, ma in fondo quello che cerco è una cosa che se la trovo non è di danno per nessuno, perché quello che cerco non è oro o petrolio o ebano nella foresta pluviale, perché in fondo mi basta un segnale, un cenno qualsiasi, anche solo una strizzatina d'occhio che mi rassicuri sul fatto che un giorno il mondo si salverà e gli alberi avranno vinto la loro battaglia contro i palazzi, e io avrò trovato il modo di saltarci fuori pur restando dentro le mie convinzioni più convincenti, perché in fondo gira-che-ti-rigira sto cercando una cosa che mi sa proprio che si può chiamare in tanti modi ma è più chiaro a tutti se la si chiama semplicemente Amore.

(Da sinistra verso destra: Veltha, Fufluns e l'Amor che mòve il sol e l'altre stelle.)

Tuesday 15 June 2010

Là dove l'Umbria è Lazio, il Lazio è Toscana e la Toscana non si sa

Caro Diario,
sono stanco morto, così stanco morto che a volte mi sembra di essere più che stanco proprio morto del tutto.
Per cui mi sa che ho bisogno di staccare la spina e passare un po' di tempo dove il tempo è più rilassato e dove i minuti durano almeno 120 secondi, e quindi ho pensato di migrare in un posto (Acquapendente) lontano dai disagi della vita all-comforts perché tanto qui (Parma) non si cava un ragno dal buco perché ormai anche i ragni sono depressi e non escono più di casa, mentre ad Acquapendente mal che vada si abbracciano i cinghiali.
(Da sinistra verso a destra: sfrenata movida acquesiana all'ora dell'appetizer, giovani caprioli in cerca di uno spritz e pet therapy in salsa tuscia.)

Monday 14 June 2010

La marea nera e un sogno (forse) portafortuna

Caro Diario,
finora ero riuscito a non pensarci troppo perché ero troppo preso da certe altre preoccupazioni tipo il cercare lavoro senza trovarlo, ma da un po' ho cominciato a fare dei brutti sogni e in questi brutti sogni io mi credo un pellicano del Golfo del Messico che parla con un forte accento spagnolo e che si ritrova a sguazzare abbastanza disperatissimo nella macchia petrolifera della BP.
Insomma, è qualche giorno che mi è saltata addosso un'ansia da tagliare col coltello anche perché La Gente intorno a me non fa altro che parlare di cose tipo sventure e disastri di ogni genere, e si comincia a parlare pure della Fine del Mondo come se fosse un appuntamento che ormai abbiamo preso e quindi, insomma, non possiamo tirare il bidone all'Apocalisse, sennò poi l'Apocalisse va in bestia ancora di più e poi sì che sono casini tripli per tutti, cioè tsunami, tsunami, tsunami.
Ok, questo scenario da far tremar le iene e i polpi ha già prodotto un risultato perché di botto come d'incanto la mia voglia di trovare lavoro come Pettirosso Superstar o anche solo come Pettirosso Star è andata a farsi friggere, per cui non so, lo ammetto, al momento sono con un piede nella fossa del caos e non sono in grado di decidermi su nulla.
Nemmeno il mio traduttore onirico di fiducia riesce a saltarci fuori e i miei incubi non si traducono in numeri vincenti al superenalotto, ma se ne rimangono lì inutili, anzi dannosi, a incubare nuovi incubi, per cui non mi resta che coltivare la Speranza dei Disperati, cioè la speranza che i sogni belli portino sfiga e gli incubi portino molta, tanta, buona fortuna...

Saturday 12 June 2010

Il lavoro ai tempi della Slavitù

Caro Diario,
ultimamente sono parecchio nervoso perché i miei amici invece di aiutarmi a trovare lavoro mi danno delle dritte che non sono dritte per niente, ma storte belle e buone.
Uno ieri mi ha detto: "Forse non riesci a trovare lavoro perché il lavoro che cerchi lo stanno cercando in troppi" mentre un altro proprio stamattina mi fa: "Forse non riesci a trovare lavoro perché il lavoro che cerchi nemmeno esiste".
Perfino i miei authors si sono messi a fare dei discorsi strani e infatti li ho scoperti nel bel mezzo di uno dei loro soliti brain-storming che dicevano delle cose parecchio pericolose che mi riguardavano molto da vicino, perché stavano tipo prendendo in considerazione l'idea di farmi appendere il narcisismo al chiodo e farmi diventare un pettirosso qualsiasi che ha bisogno di lavorare e che è disposto a fare qualunque lavoro a qualunque condizione senza grilli per la testa.
Allora i miei authors hanno cominciato a buttare giù degli scenari futuri e questi scenari futuri erano degli scenari da tempi bui, anzi buissimi, tanto è vero che in uno di questi scenari mi facevano trovare lavoro come Slavo Apprendista in nero sottopagato eccetera eccetera, in un cantiere tipo Alta Velocità qui alle porte di Parma dove gli operai muoiono come mosche e le mosche muoiono come operai.
Allora io non ci ho visto più e sono entrato a gamba tesa nel loro brain-storming e ho fatto il diavolo a 4 e gli ho detto nei denti che a fare gli Slavi coi ceppi alle catene se vogliono ci vanno loro, e così hanno capito che io sono un pettirosso tutto d'un pezzo che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e allora mi hanno chiesto scusa e hanno detto che si sono fatti prendere la mano da tutte quelle storie sulla Crisi, la Concorrenza Cinese e quei discorsi tipo deprimenti che si fanno tutti i giorni sugli autobus del Paese.
Be', li ho scusati ma d'ora in poi partecipo anch'io ai loro brain-storming.
Non si sa mai.

(A sinistra: i Tempi Bui da cui veniamo. Al centro: i Tempi Buissimi verso cui andiamo. A destra: un pettirosso pronto ad affrontare le Forze del Male.)

Thursday 10 June 2010

Sono un pettirosso di spettacolo, non un pettirosso di scienza

Caro Diario,
da quando ho fatto sapere in giro che cerco lavoro tutti mi dicono sempre la stessa cosa, e cioè che se proprio voglio cercare lavoro allora farei bene a cercarlo molto lontano da casa, e cioè all'estero, dal momento che qui ormai c’è da uscire pazzi, perché c’è la Mafia, il Magna Magna, il Volemese Bbène, più i Manigoldi al Potere e il Popolo bue, più tutti quei problemi molto italiani che in Francia e in Australia non sanno nemmeno che roba sono.
In pratica tutti mi consigliano di fare il Cervello in Fuga perché pare che sia una gran figata e poi quando fai il Cervello in Fuga trovi subito dei lavori molto invidiabili e infatti vieni pagato un botto e ti puoi permettere cose dell'altro mondo tipo una casa in affitto e le bollette da pagare.
Sono sincero, mi piacerebbe tanto fare anch'io io Cervello in Fuga, ma non è così semplice come sembra, nel senso che per fare il Cervello in Fuga non basta un cervello qualunque perché ci vuole proprio un  cervello adeguato, diciamo un cervello atto alla fuga, e cioè un cervello da astrofisici o da genetisti o da ingegneri nucleari. Perché se invece hai un cervello qualunque o addirittura un cervello da pettirosso è chiaro che te ne puoi stare a casa, perché non ti vuole nessuno se hai un cervello da pettirosso, perché non c’è modo di far andare avanti le centrali nucleari o gli scudi spaziali o le ricerche sul genoma con gente che ha il cervello tipo il mio.
Non so, spero solo che la notte mi porti consiglio così domani mi sveglio e non mi eccito più a pensare a cose come microscopi e becchi di Bunsen.
(A sinistra: esempio di Cervello in Fuga. A destra: esempio di Cervello Fuggito.)


Monday 7 June 2010

The Call of the Wild (West)

Caro Diario,
avevo chiesto a Irene di trovarmi un’entratura parecchio entrante dalle parti di Los Angeles perché lei da quelle parti è proprio di casa e conosce mezza California del Sud, e io mi riferivo a un’entratura in posti tipo grandi tivù via cavo o giornaloni pazzeschi come il Los Angeles Times ma lei ha avuto un'idea ancora più bella.
In pratica Irene mi ha consigliato vivamente di lasciar perdere i Comics o altre cose no-profit tipo Cartoni Alternativi (non si alza abbastanza grana) e di buttarmi a capofitto nel magico mondo dei Politics (il business del futuro), candidandomi a Governatore della California (ci sono le elezioni proprio in questi giorni).
Ecco devo dire che la cosa mi sconfinfera abbastanza perché se c'è un posto divertente dove fare il Governatore quello è proprio la California, però non lo so, ci devo pensare bene, da quelle parti non è mica come qui che è tutto fermo e immobile da 50 anni e se fai una stronzata nessuno ti può fare nulla, perché lì c'è la mobilità sociale, lì oggi sei un Presidente e domani sei un Pezzente, perché lì è una giungla tipo Mors Tua Vita Mea e ti possono succedere cose che qui neanche ti sogni.
Per esempio in California ti può pure succedere di candidarti come Governatore e avere tutti quei bei cartelli sorridenti in giro per lo Stato e poi finire eletto Ri-Governatore e ritrovarti con tutti i piatti della California da rigovernare.
Non so se mi spiego. E quanti piatti da rigovernare ci sono in California?!
(A sinistra: Governatore. A destra: Ri-Governatore.)

Saturday 5 June 2010

Le mie braccia rubate all'agricoltura

Caro Diario,
la chiacchierata con Andrea mi ha fatto venire dei pensieri molto spiacevoli sulla Realtà, e non certo per colpa di Andrea (che è simpatico come pochi simpatici al mondo) ma a causa della Realtà (che ha problemi di eccessivo realismo).
In pratica ho capito che l’architettura è in crisi e che le archistar hanno i giorni contati, per il semplice motivo che ormai non c’è più posto dove mettere uno spillo da nessunissima parte, cioè né in città né tanto meno in campagna, perché tutto quanto quel che ci circonda è affetto da una malattia tremenda che si chiama Saturazione, per cui più che costruire bisogna abbattere, visto che ormai la cosa più preziosa di tutte è Lo Spazio e un giorno i nostri pronipoti andranno a vedere i campi vuoti (là dove saranno rimasti) così come noi oggi sgomitiamo per vedere Torri Pendenti e Uffizi vari.
Il dramma è che il discorso della Saturazione non vale solo per l’architettura, ma anche per tutto il resto e cioè anche per la tivù, i giornali, l'arte, la musica, i libri, la radio, la rete e tutto quel che può venire in mente, perché ormai è già venuto in mente ogni cosa che poteva venire in mente, e così alla fine salta fuori che per colpa della Saturazione dovrei smetterla di voler fare cose tipo l'ennesimo protagonista dell'ennesimo fumetto cartoon spot ap o ditemi voi.
Con tutta la Saturazione che c'è sarebbe meglio che mi dedicassi a qualcosa di più utile e sostanzioso, qualcosa che aiuti la Depurazione dalle tossine, come ad esempio la coltivazione dei carciofi.
In fondo di carciofi c’è sempre bisogno, di un'altra Superstar no.

(A sinistra: megalopoli ad alto tasso di Saturazione. A destra: campo di carciofi nell'esercizio delle sue funzioni depurative.)

Friday 4 June 2010

Andrea nel girone delle Archistar

Caro Diario,

mi sa proprio che ho avuto un’idea quasi geniale.
Senti un po' qua, ho chiesto ad Andrea (che sarebbe il mio amico architetto) se può presentarmi Renzo Piano e Max Fuksas perché Andrea ha lavorato gomito-a-gomito con entrambi e questi entrambi non sono entrambi qualunque, visto che sono l’Apice Assoluto Architettonico (AAA), magari non del mondo intero, ma senza dubbio de noantri.
Sì, è vero, lo so che Piano e Fuksas non dirigono riviste né si occupano di cose tipo blockbuster però Piano e Fuksas sono archistar e le archistar fanno e disfanno come gli pare, e i committenti sono sempre molto felici di sganciare il grano per delle robe come auditorium o grattacieli o nuovi poli fieristici, e comunque un auditorium a forma di Zibibì non è stato ancora fatto e potrebbe essere un colpo di genio di quelli che ti sbattono al volo nelle storie dell'arte di tutto il mondo.
Allora Andrea mi ha dato grande soddisfazione perché ha riconosciuto che l'auditorium a forma di Zibibì  sarebbe davvero una cosa mai vista, ma poi ha cominciato a fare delle questioni di lana caprina e storie anche di tipo estetico e più andava avanti e più aumentavano i MA, tanto è vero che alla fine non sono rimasti altro che i MA e io alla fine non ho retto e sono scoppiato a piangere tipo fontanone e allora Andrea si è impietosito e mi detto: "Tranquillo, lo sai che se vuoi ho sempre un posto da stagista in sala plastici tenuto in serbo per te."
(A sinistra: Andrea e un suo collaboratore controllano il plastico del Grattacielo Ferro-da-Stiro. A destra: scorcio del Girone delle Archistar che si trova a Taipei.)

Wednesday 2 June 2010

Valentina e il Futuro Animato

Caro Diario,
ho chiamato Valentina perché Valentina fa la montatrice e io ho proprio bisogno di qualcuno che mi monti la testa come si deve.
Così le ho detto che sto cercando un posto al sole nello Stardom, e le ho anche detto che qualcosa non funziona nella mia ricerca perché nonostante l'impegno sono ancora 3mendamente nell'Ombra.
Allora Valentina mi ha spiegato che il problema è di grandissima semplicità: sono un Fumetto Immobile e per uscire dal cono d'ombra (prodotto dall'Immobilità) devo fare il Grande Salto Evoluzionistico, cioè trasformarmi in un Cartone Animato, perché ormai le immagini ferme sono come le immagini ferme all'800, una gran barba e nessuno si diverte più a fare cose tipo andare al Museo delle Cere a vedere i manichini fermi come stoccafissi.
Be', messa giù così, devo ammettere che sta storia dei cartoni animati è molto eccitante, però mi risulta che fare il protagonista dei cartoni animati sia una fatica pazzesca perché ci vuole il fisico e solo per strizzare un occhiolino due secondi e mezzo servono almeno 5 milioni di disegni uno uguale all'altro fum fum fum in rapida sequenza, e quindi, insomma, mi pare chiaro, la voglia di restare immobili e riposati sale alle stelle.
Purtroppo però non siamo più nelle condizioni di permetterci certi lussi tipo il Riposo e l'Immobilità, specie da quando abbiamo alle costole la concorrenza cinese più quella indiana più quella vietnamita, più un sacco di altre concorrenze che non vedono l'ora di prenderci e metterci nel sacco.
Quindi anche se il mio istinto dice "Fatti un bel sonno" devo buttar giù sto calice amaro della competizione e buttarmi nella mischia dove tutto è Movimento, come avevano predetto i Futuristi.
(Da sinistra a destra: dinamismo di Valentina, dinamismo di Museo delle Cere e dinamismo di quadro futurista.)

Monday 31 May 2010

Chef Gino e il terrore del piatto del giorno

Caro Diario,
stamattina mi sono ricordato di avere un amico che vive addirittura a Beverly Hills e che è sposato nientemeno con una attrice di Hollywood che dà del tu a gente tipo Brad Pitt e Angelina Jolie, così sono andato subito a trovarlo per vedere di combinare qualche incontro importante, di quelli "Apriti Sesamo!", giusto per intenderci.
Quando ho messo piede in casa sua ho capito subito perché adesso il mio amico Gino si fa chiamare Chef Gino, e il motivo è parecchio semplice, dal momento che adesso il mio amico Gino fa di lavoro lo chef.
Allora mentre io gli spiegavo questa cosa che vorrei diventare un Pettirosso-Superstar grazie all'aiuto di qualche amico influente e caritatevole, lui era tutto felice e cantava quella canzoncina dei Beatles che fa "With a little help from my friends oh-oh, with a little help uh-uuuh...", e intanto che cantava ci dava dentro di brutto con certe pignatte sul fuoco perché lui è uno chef e non può stare neanche mezzo minuto senza cucinare qualcosa.
Però poi tra un mestolata e l'altra mi ha detto che ormai certe cose di cui parlo io sono fuori moda e l'unica cosa che conta sempre evergreen è mangiare, perché La Gente non è più interessata a fare cose noiose tipo leggere libri ma La Gente ha sempre una gran voglia di mettere sotto i denti qualcosa che si possa masticare, diciamo un cheeseburger ma va bene anche l'anatra all'arancia.
Allora Chef Gino devo dire che mi aveva già convinto e mi vedevo col berretto da cuoco in testa fare i 4 salti mortali in padella, ma poi lui si è messo a fissarmi con l'occhio alla coque e l'ho visto armeggiare dalle parti di un paiolo con della farina gialla tipo mais, allora ho fatto 1+1 due milioni e me la sono data a gambe prima che gli venisse in mente di ficcarmi nella polenta e buonanotte al secchio.
Meglio vivo e Nessuno che Qualcuno ma Qualcuno nella polenta e osei.
(Da sinistra a destra: Chef Gino tira la pasta in 3D,  Beverly Hills per gente che se la tira e il paiolo è un gran brutto tiro.)

Monday 24 May 2010

Come ti aprono gli occhi gli statistici non te li apre nessuno

Caro Diario,
sono andato dal mio amico Pino che lavora al quartier generale dell’Istat perché avevo bisogno che qualcuno mi calcolasse una certa cosetta, e cioè quante probabilità ho di trovare lavoro come Pettirosso-Superstar.
Allora il mio amico Pino è stato molto simpatico e disponibile e pieno di cautele, però poi mi ha detto che anche tenendo conto delle variabili impazzite il risultato è zero, cioè zero probabilità di trovare lavoro come Pettirosso-Superstar, ma anche come Pettirosso e basta.
Poi Pino mi ha detto che la faccenda non migliererebbe di molto nemmeno con qualche conoscenza, perché ormai Le Conoscenze le conoscono tutti e quindi non sono più sufficienti nemmeno per essere assunti al Cimitero, per cui ormai è assolutamente obbligatorio salire parecchio di livello se si vuole avere un minimo di speranza, bisogna andare dritti in Alto Loco dove risiedono i pezzi grossi della Vipperìa e  i Guru più 3ndy.
"Per te ci vuole almeno un Umberto Eco" mi ha detto Pino, "Un Jodorowsky".
"Jodorowsky?" ho detto io.
Allora Pino ha vuotato il sacco "Be', cerca di capire... il tuo caso è davvero molto disperato".
(Da sinistra verso destra: Pino, Eco, Jodorowsky e le possibilità che ho di diventare un Pettirosso-Superstar.)

Tuesday 18 May 2010

Virgilio e i 2 cavoli a merenda

Caro Diario,
finalmente mi son dato una smossa e ho portato le mie piumose chiappette fino al locale di Virgilio per appendere in bacheca quel cartello di cui parlavo qualche giorno fa.
Ero già sicuro del fatto mio ancor prima di uscire da casa, ma quando poi ho messo piede nel locale ho capito di averla pensata davvero giusta perché il locale di Virgilio è senza mezzi termini un sancta sanctorum di vini pregiatissimi, ed è risaputo che dove ci sono questi vini pregiatissimi ci sono gli esperti di super-vini, e dove ci sono gli esperti di super-vini ci sono vip di ogni sorta e soprattutto gente tipo art director molto cool che non vede l’ora di creare dal nulla qualche nuova star mediatica.
Allora ci sono andato con Zepposcrecchio, cioè il mio amico spaventapasseri, e ci eravamo preparati di tutto punto e avevamo pure fatto le prove prima per non rischiare di fare cose tipo brutte figure, e nonostante tutti gli accorgimenti presi abbiamo fatto subito una figura da due cavoli a merenda perché nel locale di Virgilio la gente viaggia a brunelli e baroli, mentre noi che veniamo dal retrobottega della campagna, be’, noi... ecco...

Monday 17 May 2010

Alex e il vizio della legalità

Caro Diario,
io ho un amico che si chiama Alex e questo mio amico è davvero un tipo molto alexy e con un sacco di alex-appeal, per cui è parecchio facile perdere la testa per lui e diventare alex-addicted, e finire a fare cose tipo qualche marcia della pace avvolto in una bandiera con scritto sopra “Make Alex not War”.
Ecco, però questo mio amico ha il vizio della legalità, e infatti appena può parla male della Mafia e per giunta è pure contrarissimo a quelle cose tipo spintarelle, raccomandazioni ed altri idee tipo scorciatoie.
Sicché quando gli ho chiesto se mi segnalava a qualcuno di importante lui mi ha detto che bisogna darci un taglio secco con certe brutte abitudini perché altrimenti l’Italia rischia di diventare sempre più italiana, cioè un posto dove non si può fare niente se prima non hai il permesso di quel certo amico dell’amico, e poi ha pure aggiunto che è colpa di quelli che chiedono gli aiutini se poi tutto va rotoli e se c'è pieno zeppo di cervelli in fuga.
Io pensavo che avesse finito e invece poi è partito con una filippica di 7 ore e tre quarti tutta dedicata  a certe idee che avrebbe per costruire un'Italia migliore e più giusta e anche più bella, magari puntando tutto sulla meritocrazia.
Allora è lì che ho capito una cosa e cioè che prendendo come unità di misura il saviano (ossia l’unità di misura che misura l’antimafiosità) Alex misura almeno-almeno 3 saviani abbondanti, sicché mi sono fatto coraggio e gli ho fatto la domanda delle 100mila spade: "Ok, Alex, son d'accordo, ma possiamo almeno prima finire l'anno col vecchio sistema e poi passare alla meritocrazia?"
Non mi ha risposto.
Forse ho perso un amico.
(Assumendo il saviano come unità di misura per l'anti-mafiosità, Alex misura 3 saviani buoni-buoni.)

Sunday 16 May 2010

Non è tutto oro quel che Los Angeles

Caro diario,
io non ho avrei mai voluto, credimi, ma Irene alla fine mi ha aperto gli occhi.
A quanto pare la California non è più così splendidamente californiana come una volta, e di conseguenza non è più così automatico piombare lì e fare il botto in 4 e 4 otto, perché ormai anche lì tocca fare tutte quelle cose tristi e faticose che tocca fare in qualsiasi altra parte del mondo, e cioè La Gavetta o pure peggio.
In aggiunta a questo Irene ha pure aggiunto che poi La Gavetta di per sé non è mica detto che funzioni perché anche la California sta sul Pianeta Terra come tutti noi e quindi pure lì hanno la crisi che morde il freno e tutto sta andando a rotoli, a remengo e a fari friggere, e infatti comincia a essere parecchio facile vedere lungo le strade di Los Angeles (e Los Angeles è piena zeppa di strade) delle tende tipo campeggio con dentro dei tizi molto disperati che solo qualche giorno prima dirigevano delle multinazionali e invece adesso sono lì che masticano amaro perché hanno perso tutto, cioè casa, macchina, carte di credito eccetera eccetera, e gli è rimasta solo la tenda.
Ecco, stando così le cose direi che c'è poco da star allegri perché se finiscono sul lastrico i super-dirigenti pronti a tutto che si sono temprati nei corsi di sopravvivenza tipo Rambo nella Giungla, figurarsi come finiscono i pettirossi cagionevoli tipo me.
Ho già il mal di mare, il mal d'auto e il mal d'aria tutti insieme solo a pensarci.
(A sinistra: il Sogno Americano Classic. A sinistra: il Sogno Americano New & Improved)

Saturday 15 May 2010

Irene, from Cala Furia to California

Caro diario,
con la crisi che c’è da queste parti mi sa che devo cominciare a darmi da fare su più fronti perché il fronte Italia lo vedo parecchio difficile da fronteggiare.
Infatti i giornali annaspano, le riviste boccheggiano e i quotidiani rischiano di non uscire più quotidianamente come ai bei tempi, e anche il cartello che ho messo alla Vineria di Virgilio non lo legge nessuno perché pare che ormai la lettura sia proprio una cosa da gente dell'800.
Allora ho deciso di chiamare la mia amica Irene che sta a Los Angeles, tenuto conto del fatto che Los Angeles è un posto troppo pazzesco dove le occasioni ti saltano addosso anche se non vuoi, e così tu cammini per strada e Pum! tamponi un’auto perché tamponare un’auto a Los Angeles è come schiacciare un callo a Napoli perché a Napoli hanno tutti i calli e a Los Angeles son tutti in auto.
Ma il bello di Los Angeles è che dentro queste auto ci stanno dei vip o altra gente molto famosa o comunque ultra-influente dal momento che Los Angeles è un po’ il ricettacolo di tutti i fichi più fichi che il pianeta Terra produce, allora mentre sei lì che fai la constatazione amichevole, cominci a dire che hai un’idea, un proGGetto, un discorZo, eccetera eccetera, e il gioco è fatto.
Be', certo, non posso chiedere alla mia amica Irene di andare in giro a tamponare l’auto di Snoop Dogg perché poi magari ne viene fuori un casino triplo, però si può escogitare qualche stratagemma.
Ok, adesso gliene parlo. Alla mia amica Irene.
Devo dire che trasferirmi in California e fare la vita del beato californiano non mi dispiacerebbe neanche un po’.
(Da sinistra verso destra: Cala Furia, Irene, California e Snoop Dogg in attesa di essere tamponato.)

Friday 14 May 2010

Virgilio e il Covo dei Mega Bicchieroni

Caro diario,
negli ultimi giorni sono stato presissimo a capire questa cosa del Quid e a dir la verità non ho tirato fuori un ragno dal buco perché ancora non ho capito se il Quid ce l'ho o non ce l'ho.
Così ho pensato comunque di non perdere tempo e di darmi da fare e di smuovere un po' le acque perché darsi da fare e smuovere le acque son cose che non fanno mai male.
Infatti ho deciso di scrivere un cartello dove dico a chiare lettere che cerco lavoro, ma non un lavoro qualunque, bensì un lavoro da Pettirosso-Superstar. Poi questo cartello ho deciso di andarlo a mettere in un posto molto strategico dove lo possano vedere tante persone, per cui ho pensato alla Vineria di Virgilio, dal momento che la Vineria di Virgilio è piena zeppa di bicchieroni speciali per vino di pregio, più un altro milione di bicchieroni mega per vini di pregissimo.
E infatti quando entri nella Vineria di Virgilio capisci al volo che lì dentro quei bicchieroni ci finiscono baroli del tempo di Cavour o brunelli che sanno ancora della polvere da sparo di Ghino di Tacco, perché se ci metti la cedrata o del vino da società dei magnaccioni sono proprio dei bicchieroni sprecati.
Allora è evidente che dove girano bicchieri di quella stazza non posso proprio mancare gli esperti dei super-vini, e fra gli esperti dei super-vini si nasconde gente di tutti i tipi, ma soprattutto si nascondono medici e avvocati, però anche art directors e redattori di riviste molto cool e perfino pop.
Quelli mica vanno da MacDonalds.
Allora butto il sasso nello stagno alcolico e vedo un po’ che succede.
Poi però lo vado a buttare pure da MacDonalds.
Perché non si sa mai nella vita.
Dove vanno a bere gli art directors.
(A sinistra: Virgilio beve da un mega-bicchierone a forma di bottiglia. A destra: alcuni art directors impegnati nella pausa-birretta.)

Tuesday 11 May 2010

Ma ando' vai se er Quid nun ce l'hai?

Caro diario,
oggi ho capito che per sfondare le porte blindate dei Media non bastano quelle cose che la Gente dice sempre e cioè Le Conoscenze.
Oggi ho capito che per fare il botto ci vogliono minimo-minimo 3 cose essenziali e queste cose essenziali sono il pelo sullo stomaco, il becco di ferro e la faccia di bronzo, ma il problema è che queste 3 cose essenziali non servono a nulla se manca una quarta cosa che è la base assoluta di ogni successo strepitoso, e ovviamente sto parlando del Quid.
Il Quid è un casino perché non si trova come se niente fosse sotto i cavoli o sopra i peri, e nemmeno puoi comprarlo da qualche parte tipo al supermercato o su E-bay, perché il Quid è una cosa che il dio dei Quid dà in dotazione solo ai ceffi più risoluti.
Allora qualcuno lo chiama Magnetismo Animale, qualcuno Carisma, altri invece lo chiamano Gene X della Ficherìa, comunque è un Certo-Non-So-Che che fa la differenza e questa differenza spacca di brutto, per cui adesso sto cercando di capire se io ce l'ho questo Certo-Non-So-Che che spacca di brutto, perché è chiaro che se non ce l'ho, tocca sbattermi per procurarlo.
(Secondo i più recenti studi il Quid si nasconderebbe fra le sgocciolature di alcuni quadri di Jackson Pollock.)

Monday 10 May 2010

Francesca è uscita dai giri giusti per entrare nei giri giustissimi

Caro diario,
dunque, no, ecco, in effetti sono cambiate un po' di cose e io non ero stato messo al corrente.
Infatti ho chiamato Francesca e mi è toccato scoprire che Francesca non sta più a Milano e si è tipo trasferita in un posto parecchio perso nella campagna più o meno dalle parti di un fiume, credo il Po.
In più mi sa d'aver capito che la mia amica Francesca è pure uscita da tutti i giri più fichi dove i poveri mortali sgomitano per entrare, perché nel frattempo è passata a un livello molto superiore, cioè il livello dei Pargoli e forse persino dell'Orto, infatti al telefono si sentiva una bolgia del tipo bolgia da scuola materna quando i pupi vengono sguinzagliati a far danni in mezzo alle lattughe.
Comunque la mia amica Francesca è stata molto felice di sentirmi, ma quando ha capito che cercavo lavoro come Pettirosso-Superstar allora ci è rimasta male perché ha detto che non c'è trippa per gatti, specie se uno vuole fare il Pettirosso-Superstar tipo fumetto o cartone o altre cose simili per riviste o tivù o siti internet e altre diavolerie.
E così alla fine della telefonata mi è successa una cosa molto strana perché ho messo giù il telefono e di colpo mi sono venuti tutti i dubbi del mondo, e insieme ai dubbi sono stato tipo assalito alle spalle da una spaventosissima voglia sfrenata di mettere in piedi un orto.
Per cui mi sono preso una doppia camomilla e sono andato a dormire.

(A sinistra: esempio di Giro Giusto. A destra: esempio di Giro Giustissimo.)

Sunday 9 May 2010

Francesca e i Mammasanta dello Sciò-Biz

Caro diario,
sono impazzito e ho deciso di trovare lavoro, ma trovare lavoro è una mission impossible che non si può portare a termine in perfetta solitudine sicché ho pensato di chiedere una mano agli amici più influenti.
La prima persona molto influente che mi viene in mente è la mia amica Francesca perché la mia amica Francesca sta a Milano e di mestiere fa la fotografa e quindi conosce un mucchio di gente fichissima, gente che lavora in ambiti superganzi tipo Lo Spettacolo e Il Rock.
Allora ho deciso che chiamo lei così poi le spiego ogni cosa e cioè le spiego che cerco lavoro eccetera eccetera, però poi le mollo la patata bollente perché io mi scotto le mani di brutto solo a pensarci, mentre lei sa come si tratta con la Cupola, la Trimurti, i Mammasanta dello Sciò-Biz. Quella è gente pericolosa, devi stare all'occhio. Una parola fuori posto e ti cantano il De Profundis.
Do a Francesca il mandato di farmi tipo da procuratore o cose del genere, così lei si butta nella mischia e ci pensa lei a maneggiare i Tipi Pericolosi.
Io invece mi limito a fare giusto un po' di rilassamento pre-occhio-del-ciclone, perché me lo sento, sì me lo sento, che già domattina c'ho la fila dei giornalisti fuori casa che vogliono riempirmi di flash.

(Da sinistra a destra: il cane di Francesca, Francesca e alcuni Mammasanta dello Sciò-Biz.)