Sunday 16 May 2010

Non è tutto oro quel che Los Angeles

Caro diario,
io non ho avrei mai voluto, credimi, ma Irene alla fine mi ha aperto gli occhi.
A quanto pare la California non è più così splendidamente californiana come una volta, e di conseguenza non è più così automatico piombare lì e fare il botto in 4 e 4 otto, perché ormai anche lì tocca fare tutte quelle cose tristi e faticose che tocca fare in qualsiasi altra parte del mondo, e cioè La Gavetta o pure peggio.
In aggiunta a questo Irene ha pure aggiunto che poi La Gavetta di per sé non è mica detto che funzioni perché anche la California sta sul Pianeta Terra come tutti noi e quindi pure lì hanno la crisi che morde il freno e tutto sta andando a rotoli, a remengo e a fari friggere, e infatti comincia a essere parecchio facile vedere lungo le strade di Los Angeles (e Los Angeles è piena zeppa di strade) delle tende tipo campeggio con dentro dei tizi molto disperati che solo qualche giorno prima dirigevano delle multinazionali e invece adesso sono lì che masticano amaro perché hanno perso tutto, cioè casa, macchina, carte di credito eccetera eccetera, e gli è rimasta solo la tenda.
Ecco, stando così le cose direi che c'è poco da star allegri perché se finiscono sul lastrico i super-dirigenti pronti a tutto che si sono temprati nei corsi di sopravvivenza tipo Rambo nella Giungla, figurarsi come finiscono i pettirossi cagionevoli tipo me.
Ho già il mal di mare, il mal d'auto e il mal d'aria tutti insieme solo a pensarci.
(A sinistra: il Sogno Americano Classic. A sinistra: il Sogno Americano New & Improved)

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